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Trento, 12 luglio 2012
Biodigestore nel Trentino sud-occidentale: a Vezzano, Storo o dove altro?
Interrogazione a risposta scritta presentata, come primo firmatario, da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Si è concluso nelle scorse settimane nella Valle dei Laghi il “percorso partecipato” promosso dalla locale Comunità, con finanziamento provinciale, finalizzato all’individiazione di un luogo idoneo ad ospitare un biodigestore per la trasformazione della componente organica della raccolta differenziata. Premesso che il “percorso partecipato” è uno strumento di grande valore e che costituisce un modello sicuramente auspicabile per individuare le soluzioni più adeguate a risolvere problemi “spinosi” come quello all’oggetto del presente atto, va peraltro rilevato che l’iniziativa promossa dalla Comunità della valle dei Laghi avrebbe dovuto limitarsi a trovare una soluzione per i rifiuti della valle medesima, senza spingersi a prendere in considerazione anche i rifiuti di tutto il Trentino sud-occidentale. Quantomeno in assenza di un accordo con l’Alto Garda e Ledro e con le Giudicarie. Infatti, il compito di individuare la soluzione per quest’area vasta era stato affidato, anche dal Consiglio provinciale con apposito atto politico, alla Giunta provinciale. La quale avrebbe dovuto considerare diverse possibili localizzazioni nell’ambito delle Comunità di valle della Valle dei laghi, dell’Alto Garda e Ledro e delle Giudicarie. Tra queste localizzazioni, valutando anche quelle proposte, da molto tempo con atti scritti, dai consiglieri provinciali Giovanazzi e Bombarda.

Si aggiunga che dai giornali si apprende che il Comune di Storo, in accordo con la Comunità di Valle delle Giudicarie e con altri soggetti, sta valutando la fattibilità di un impianto in bassa Valle del Chiese, al fianco del depuratore civile. Una delegazione si sarebbe già recata ad Innsbruck e presso altri impianti per valutare la soluzione migliore. L’assessore della Comunità di Valle ha dichiarato che l’obiettivo sarebbe quello di lavorare i rifiuti delle Giudicarie, ma anche quelli dell’Alto Garda e Ledro.

Ritornando alla valle dei Laghi, il luogo classificato “più idoneo” dal processo partecipato sarebbe localizzato a “Naran”, amena area posta nel Comune di Vezzano nelle vicinanze di quello di Terlago. Un’area, vogliamo precisare, di grande valore ambientale e paesaggistico, che negli anni più recenti ha imboccato un percorso di valorizzazione collegato alle attività agricole ed a quelle turistiche e sportive all’aria aperta. La costruzione di un biodigestore di grandi dimensioni, come quello che potrebbe lavorare i rifiuti di tutto il Trentino sud-occidentale, si porrebbe in aperto contrasto con le caratteristiche dei luoghi, con i percorsi degli ultimi anni, con le scelte di alcuni operatori ed imprenditori locali che proprio sulla qualità dell’ambiente e del paesaggio hanno inteso avviare (o intendono avviare) le loro attività.

Nella seduta odierna del Consiglio provinciale, è stata infine approvata una proposta di mozione a firma Giovanazzi, Bombarda e Magnani affinché la Giunta provinciale “inviti tutte le comunità che insistono sull’intero bacino di utenza del biodigestore, ovvero Valle dei Laghi, Alto Garda e Ledro, Giudicarie e Rendena, ad effettuare uno studio perché venga presa in considerazione la collocazione dell’impianto non esclusivamente in valle dei Laghi, ma perché vengano considerate anche altre località che potrebbero rivelarsi più adatte e meno impattanti”.

Ciò premesso

si interroga la Giunta provinciale per sapere

1.  se ed entro quali tempi intenda avviare uno studio autonomo per individuare le potenziali localizzazioni di un impianto a valere per il territorio del Trentino sud-occidentale, come sollecitato anche da Consiglio provinciale;

2.  se intenda prendere in considerazione anche la localizzazione del Limarò proposta dai consiglieri provinciali Giovanazzi e Bombarda, posto che i possibili conflitti con la fascia di rispetto fluviale del Sarca appaiono privi di fondamento in quanto le aree segnalate dai consiglieri si trovano a monte della strada statale del Caffaro e quindi sicuramente al di fuori delle aree di rispetto fluviale;

3.  se è a conoscenza dell’iniziativa avviata a Storo e quali dimensioni potrebbe avere l’impianto;

4.  se è a conoscenza di altre iniziative nell’ambito dei territori del Trentino sud-occidentale;

5.  se non teme che si stia aprendo una corsa da parte degli enti locali per approfittare dell’ingente contributo provinciale (fino al 50%) per realizzare impianti per la lavorazione dell’umido, con il rischio che dopo aver atteso per anni la soluzione del problema si possa arrivare ad avere più impianti di quelli realmente necessari;

6.  se ritiene la localizzazione di Storo migliore di quella di Vezzano per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti delle Giudicarie e della Valle di Ledro;

7.  se non consideri l’area di “Naran” nel comune di Vezzano, area ritenuta”la più idonea” dal processo partecipato della Valle dei Laghi, difficilmente proponibile per quanto riguarda gli impatti ambientali e paesaggistici, posti gli evidenti valori che quest’area presenta e le potenzialità legate all’agricoltura di qualità, all’agriturismo, alle attività turistiche e sportive all’aria aperta che nel corso degli ultimi anni si sono qui affermate.

Cons. Roberto Bombarda
Cons. Nerio Giovanazzi
Cons. Mario Magnani

 

     

Roberto Bombarda

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